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Palazzi, dalla Romagna Handball alla Nazionale

Il 24enne nocese Sergio Palazzi, allenatore di pallamano, stimato e apprezzato per la sua professionalità, lo scorso luglio è stato chiamato ad allenare il Romagna Handball ed oggi é tra gli uomini al fianco di mister Trillini, incaricato delle statistiche e del video-editing all'interno dello staff tecnico della Nazionale italiana. Esperienze nuove e stimolanti per il giovane mister che, da quest’anno, nel club Romagna è alla guida del settore giovanile e affianca Domenico Tassinari, tecnico della prima squadra. Cresciuto professionalmente allenando le giovanili di Pallamano Noci e Uisp ’80 Putignano, Palazzi ha già collaborato con mister Trillini ricoprendo il ruolo di assistente a Conversano.

La Pallamano, però, non è stato l’unico sport di Sergio che, a gennaio 2013, ha deciso di fare esperienza anche nel calcio a cinque femminile come preparatore atletico e assistente allenatore della New Team Noci. Nella nostra intervista, abbiamo chiesto a Sergio Palazzi di raccontarci la sua avventura nella Romagna Handball.

Come procede la tua avventura con la Romagna Handball?

"Procede bene e migliora giorno dopo giorno. L’inizio non è stato facile, per questioni pallamanistiche e non, poi l’adattamento si è completato e c’è chi mi fa notare che sto iniziando a usare espressioni tipiche romagnole. Resto, però, fedele alla nostra “o chiusa”.
Non sono una persona che si accontenta, ma dopo metà stagione iniziare a vedere i frutti del proprio lavoro è una gran bella sensazione e uno stimolo a continuare a lavorare con il massimo impegno. Vivere un’esperienza di questo tipo è proprio quello che desideravo"

Perché la scelta di “emigrare” lontano dal tuo paese?

Perché a casa e dintorni nessuno ti permette di fare l’allenatore come una professione.
Alcune delle difficoltà che si trovano al Sud ci sono anche qui, ma il modo di guardare allo sport, all’attività giovanile in particolare, è diverso e sotto molto aspetti migliore. Ti faccio un esempio: con le squadre U14 e U16 ci alleniamo quattro volte a settimana e giochiamo un campionato a 16 squadre. I ragazzi, nel peggiore dei casi, a fine stagione avranno giocato 22 partite. In Puglia, lo scorso anno il campionato U16 era a 6 squadre e abbiamo dovuto giocare con le stesse squadre tre volte per giocare 15 partite in una stagione. Senza contare il numero di tornei amichevoli, in Italia e all’estero, a cui la società partecipa. Paradossalmente, uno dei miei compiti iniziali con i ragazzi è stato far capire loro la fortuna che hanno rispetto ai coetanei di altre zone d’Italia. E poi perché oggi sono in una delle società migliori d’Italia a livello giovanile con uno staff tecnico di alto livello e la possibilità di confrontarmi e crescere ogni giorno”

Quali sono i tuoi obiettivi e aspettative?

In questo momento, voglio stabilizzarmi qui con il Romagna Handball. La società è in continua crescita come numero di tesserati e come programmi per i prossimi anni e mi piace farne parte e contribuire alla crescita. Qui ho la stabilità tecnica ed economica per pensare di passare un lungo periodo di tempo e contribuire a qualcosa che in Italia è davvero raro: una squadra di un paese di 2000 abitanti, composta per due terzi da giocatori del paese che per due anni di fila arriva a giocarsi le semifinali scudetto e che nella sua storia ha vinto quindici campionati italiani giovanili. È uno dei migliori esempi per spiegare l’importanza e il potere del lavoro. È fantastico”

Qual è il tuo sogno?

"Il mio sogno è allenare in Bundesliga, il campionato tedesco, la lega più bella e difficile al mondo".

Nel frattempo, però, Sergio si gode la nuova esperienza in Nazionale.

 

 

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